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ProduMask

Dotata di marchio CE e certificata come dispositivo medico (DM) è anche ProduMask 100. Ideata da Produform, azienda di Gavirate (Varese) attiva nel settore dello sviluppo di articoli in plastica e metallo, è realizzata con materiale anallergico biocompatibile e possiede un filtro idrorepellente e intercambiabile in tessuto non tessuto. Del tutto riutilizzabile, costa 15 euro

https://www.produform.it/negozio/



U-mask

Prodotta a partire dal 2015 dagli inglesi di U-earth, la U-mask possiede già il marchio CE ed è considerata un dispositivo medico (DM), come le mascherine chirurgiche. Formata da cinque strati, promette di offrire «massima protezione» sfruttando una tecnologia già utilizzata dall’azienda nei suoi depuratori d’aria. Attraverso una miscela polimerica applicata sul quarto strato, infatti, «non blocca solo i contaminanti dell'aria sulla superficie della maschera, ma li distrugge al suo interno»

https://it.u-mask.eu



YourMask

Disponibile presso negozi specializzati, supermercati e parafarmacie una creazione 100% marchigiana: YourMask. Prodotta da ItalicaTech in collaborazione con Sace Components e Retail Modeling, è realizzata in materiale tecnico trasparente lavabile in lavastoviglie e completamente riciclabile. Per questo – viene affermato – può durare «all’infinito». È pensata per ospitare due tipi di filtri: in Polybiotech, riutilizzabile fino a quindici volte previa sterilizzazione, o in tessuto non tessuto monouso. Anche in questo caso l’iter di classificazione è ancora in corso, ma i produttori si dicono certi di ottenere «la certificazione come chirurgica tipo IIR (ossia come dispositivo medico, ndr) e DPI tipo FFP2 senza valvola».




AusAir

Dall’Australia arriva infine una «super mascherina» : la AusAir. Si dice abbia una grande sicurezza garantita dai filtri e dalle valvole del dispositivo, che secondo i test preliminari sarebbero in grado di neutralizzare il 97% di virus, batteri, fumo degli incendi e polveri sottili PM2,5. Durata dei filtri: 100 ore circa.



iMask

«La prima mascherina al mondo con le caratteristiche di una FFP1, FFP2 e FFP3 in un’unica soluzione»: così viene presentata la iMask, ideata da una startup siciliana fondata da cinque giovani imprenditori locali. A certificare la veridicità di tale descrizione sarà però l’Istituto Superiore di Sanità, già impegnato nella valutazione del prodotto. Disponibile in versione trasparente, bianca, grigia e rosa, è in vendita online da lunedì sul sito ufficiale


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1 – Lo dice l’Associazione Interazionale Ozono: ’….fino a quando non ci saranno studi approvati scientificamente, non è possibile esprimersi circa l’inattivazione del SARS-CoV-2.’

2 – Vi è il parere negativo MOTIVATO dell’Istituto Superiore di Sanità italiano. Vedi circolari ISS n° 25/2020 e n° 58/2020

3 – TOSSICITA’ Un generatore di ozono deve avere dei particolari filtri e degli essiccatori d’aria: Senza questi vengono prodotti gas tossici che vanno sotto il nome generico di Ossidi di Azoto (NOx), Acido Nitrico ed idrossido radicali. Le macchine in commercio ne sono di solito prive. Il risultato? Un ambiente molto più tossico di quello iniziale. Vedi: https://www.lenntech.it/.../gener.../ozono-produzione.htm...

Unità di distruzione a torcia: Serve per ripristinare la giusta e normale quantità di ozono presente in aria. L’ozono a 20 gradi centigradi in aria si dimezza (semiperiodo o emivita) in 3 giorni circa. Vedi tabella: https://www.lenntech.it/.../deco.../ozono-decomposizione.htm


4 – L’ozono funziona solo in ambienti con un elevato tasso di umidità. Cosa vuol dire? Che per fare il suo effetto, l’umidità dell’ambiente dev’essere tra il 95 ed il 100%. Praticamente una sauna. Casa tua, il tuo ufficio o fabbrica, hanno mai raggiunto un tale spaventoso tasso di umidità? https://www.gsanews.it/newsletter/uso-corretto-prodotti-sanificazione/


5 – La forte ossidazione a cui l’ozono sottopone i metalli, creando problemi a tutto ciò che è elettrico od elettronico (tv, computer, macchine controllo numerico, ecc), ottonato, ed alle plastiche e guarnizioni rendendole di colpo “vecchie” e soggette a spezzarsi. Conclusioni: che l’ozono funzioni, nessuno lo mette in dubbio. Il problema sorge quando pensiamo di poter applicare questa tecnologia nata per la purificazione delle acque o di ambienti perfettamente controllati (temperatura costante, umidità costante, luce solare bassa o assente, ecc..) fatta con grandi macchinari fissi e tutta la loro tecnologia, alla nostra casa o ufficio. Mi chiedo: vale la pena di rischiare la propria vita su di un’attrezzatura non ancora matura per l’uso “domestico”? https://mgftools.com/it/idraulica/manutenzione/disinfezione/sanificazione-con-Ozono/?fbclid=IwAR3QsLUkYIjJAsBFlE_aOzMjaSb_34udeGfqcESHEfsPrUGzAdrGuLsUDKQ

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